Biella.Tra amiche a caccia di oro

Biella. Tra amiche a caccia di oro

 

Ricordate Paperon de’ Paperoni, il celebre e miliardario personaggio della Disney? La sua ricchezza iniziò con la ricerca di pepite e giacimenti d’oro. E, chissà quante volte, leggendo le storie dei fumetti, c’è stata la tentazione di emularlo e magari di dare una svolta economica alla propria vita.

Forse non si diventerà ricchi all’improvviso, ma perché non provare a inseguire il sogno?

Basta recarsi nell’Eldorado italiano, ovvero nella Riserva naturale della Bessa, nel Biellese, patria del metallo nobile. Questa vasta area ai piedi della serra morenica, circondata dai torrenti Elvo, Viona e Olobbia, è stata sfruttata già dai romani come riserva aurifera a cielo aperto.

biella
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Ancora oggi, il torrente Elvo è come il Gold Bottom, “il ruscello lastricato d’oro” del Klondike, la leggendaria regione dello Yukon, in Canada, teatro della grande corsa alle pepite che alla fine del xix secolo aveva attirato abili cercatori da tutta l’America.

Così è impossibile non lasciarsi contagiare dalla “febbre dell’oro”, soprattutto in questo periodo, visto il prezzo alle stelle. E soprattutto perché dal 19 al 25 agosto, nella Riserva naturale speciale della Bessa, in provincia di Biella, è in programma il 32mo Campionato mondiale dei Cercatori d’oro.

Perché non provarci? La competizione, aperta a tutti (per iscriversi www.elvo2013.it) non si svolgerà però lungo il greto del torrente Elvo bensì presso apposite vasche nelle quali le squadre si confronteranno in varie prove di abilità: tra queste, il setacciare in minor tempo possibile secchi di 20 kg di sabbia e ghiaia contenenti 20 piccolissime pagliuzze d’oro. Unico strumento di lavoro: la classica batea, scodella in metallo dove far depositare lentamente i vari materiali, fino a scovare il prezioso metallo.

Un’occasione per esplorare il territorio. Lungo il torrente ci sono cumuli e cumuli di pietra (messi insieme negli anni dai vittimuli, la popolazione assoggetta dai romani), dalla suggestione quasi lunare e che al mattino, complice la leggera brina e il sole, luccicano davvero come se fossero ricoperti di una lieve patina dorata. O forse sono le “fate dai piedi palmati”, che nel custodire i segreti della zona, amano ogni tanto dare segni della loro presenza attraverso lo scintillio dei numerosi ciottoli.

biella
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La leggenda più nota del territorio racconta proprio di questi piedi particolari. Si narra che alcuni stranieri, alti, biondi e con gli occhi azzurri, furono accolti benevolmente dalla popolazione perché avevano promesso di insegnare l’arte di trovare ed estrarre l’oro dalle montagne e dai fiumi. Con loro c’erano delle donne, molto belle e formose, che suscitarono la gelosia delle signore locali che si sentivano inferiori per fascino ed eleganza. Una sera, però, durante un ballo dinanzi al fuoco, una giovinetta locale si accorse che sotto le lunghe vesti delle forestiere spuntavano dei piedi d’oca. L’ilarità generale offese i cercatori d’oro che, protetti da una fata e da un grosso serpente, ripartirono senza aver rivelato il loro segreto.

Info ATL Biella

www.atl.biella.it

N° Verde 800 811 800

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