Cercando Audrey

Cercando Audrey

di Marina Moioli

Se avete sempre sognato di assomigliarle (…ma si può forse copiare un capolavoro?) o se per voi è sempre lei la donna più bella del mondo, con quel corpo flessuoso da figurina biscuit e i grandi occhi da cerbiatta, non c’è alcun dubbio: dovete correre a visitare la mostra “Un hommage à Audrey Hepburn” allestita fino al 25 novembre nel borgo svizzero di Morges, a pochi chilometri da Losanna.

Scoprirete così il lato umano e quotidiano di una leggenda del cinema mondiale che ha segnato con la sua presenza discreta e calorosa la vita di questa piccola regione affacciata sulle rive del lago Lemano. Non a caso dal gennaio 1993 il cimiterino del villaggio svizzero di Tolochenaz-sur-Morges , dove l’attrice visse per circa trent’anni, è diventato meta di un vero e proprio pellegrinaggio. E anche la doppia mostra che il Museo Alexis Forel e la Fondation Bolle di Morges le hanno dedicato alla vigilia dei vent’anni dalla sua scomparsa ha avuto uno straordinario successo. Merito di una devozione per Edda Kathleen van Heemstra Hepburn-Ruston (è questo il vero nome della filiforme attrice che era nata in Belgio il 4 maggio 1929 da una nobile olandese e da un signore inglese dal pessimo carattere) che non conosce oblio.

La rassegna allestita a Morges, straordinariamente interessante e quasi commovente, celebra con foto, video, documenti, abiti e memorabilia la diva leggendaria ma soprattutto la donna, deliziosa nella vita privata e sempre elegantissima, negli abiti smilzi del suo couturier di fiducia, Hubert de Givenchy: chi non ricorda il leggendario tubino nero che le lasciava scoperte le deliziose spalle aguzze, inventato per lei dallo stilista francese, indossato da Audrey nella scena iniziale del film di Blake Edwards “Colazione da Tiffany”?

A Morges Audrey Hepburn ha lasciato anche il ricordo di una mamma attenta ai suoi due bambini che hanno frequentato la scuola locale. Ed è sempre dal quartier generale della sua bellissima villa d’epoca “La Paisible” (La Tranquilla) che pianificava i suoi viaggi umanitari come ambasciatrice di buona volontà dell’Unicef. Un impegno non di facciata, ma che la coinvolgeva in modo totale.

Dalla mostra esce così il ritratto di una donna eccezionale, forte sotto un’apparenza fragile. Ma anche di una donna sfortunata se, arrivata alla boa dei 50, Audrey confidò di considerarsi un disastro nella vita privata con due matrimoni falliti, prima con l’attore Mel Ferrer e poi con il medico italiano Andrea Dotti. Una vita sentimentale riscattata solo al tramonto, dall’incontro con l’attore olandese Robert Wolders, l’uomo che le fu accanto fino a quando, nel 1993, si spense consumata dal cancro.

D’altra parte tutto da queste parti parla ancora di Audrey e il ricordo è ancora vivo perfino nei negozianti da cui si serviva, dal proprietario dell’épicerie Dumas che l’aiutò una volta a liberarsi dai paparazzi ai titolari della fromagerie Dumont che svelano i suoi gusti alimentari, come ben racconta il video in cui molti testimoni diretti ne ricordano il fascino discreto ed elegante, lo stile e il sorriso disarmante.

Tanti buoni motivi per ricordare e rimpiangere una vera icona di stile.

Doppia mostra

L’esposizione – omaggio a Audrey Hepburn è allestita a Morges in due sedi. La prima è la Fondation Bolle, in Rue Louis de Savoie 73-75, una bella dimora medievale rinnovata nel XVIII secolo; ospita foto e ritagli di giornali d’epoca che aiutano a entrare nelle pieghe segrete della vita dell’attrice. Nel Musée Alexis Forel, in Grand-Rue 54, invece, i fotogrammi delle pellicole dell’attrice sono sparsi in mezzo ai reperti delle collezioni private (intrigante quella delle Bambole e Giochi

dal XVIII secolo al 1950) ospitate in un affascinante palazzotto del XVI secolo, perfettamente conservate. Mentre all’ultimo piano le sale ospitano anche libri, documenti, vestiti e postazioni video per guardare i suoi film più famosi in edizione originale. Info: www.foraudrey-morges.ch

Come arrivare

Situato sulle rive del lago Lemano, il villaggio di Morges, sede delle mostre, è facilmente raggiungibile da Losanna con un treno diretto in 10/15 minuti (www.ffs.ch) o con un battello in circa mezz’ora. Dall’Italia si arriva a Losanna in auto o in treno (www.bahn.com/it).

Informazioni turistiche

Per organizzare al meglio il viaggio si può consultare il sito di Lausanne Tourisme, Avenue de Rhodanie 2, tel. 0041.216137364,

www.lausanne-tourisme.ch

CREDITI FOTO

Per le fotografie legate alla filmografia: Collection de la Cinémathèque suisse-Lausanne

Per le fotografie dei viaggi umanitari Unicef: Archives de l’Unicef

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