Dantedì, a Ravenna nel nome del Sommo Poeta

Dantedì, a Ravenna nel nome del Sommo Poeta

di Isa Grassano

«Ravenna non è solo la città dove Dante è morto (nel settembre del 1321), ma è anche e soprattutto la città dove ha vissuto, che l’ha ispirato e come scrivono i biografi più recenti, da Emilio Pasquini a Marco Santagata, dove è stato bene circondandosi di amici intellettuali». Sebastiana Nobili, docente di letteratura italiana all’Università di Bologna, sede di Ravenna (Dipartimento di Beni Culturali), non ha dubbi. Per il sommo Poeta la cittadina romagnola ha rappresentato un unicum per la sua produzione letteraria.

RAVENNA

«Quando giunge a Ravenna, Dante aveva già composto l’Inferno e il Purgatorio, dove nel canto XXVIII si cita la Pineta di Classe “in su lito di Chiassi”», aggiunge Nobili. «L’aveva già vista e apprezzata, tanto da immaginare l’Eden fatto di macchia mediterranea proprio come il nostro bosco». Il Paradiso, invece, viene scritto in gran parte durante il soggiorno ravennate. «Giovanni Boccaccio, tra i primi biografi di Dante, narra che dopo la sua morte improvvisa – probabilmente di malaria, tornando da Venezia dopo una missione diplomatica – erano introvabili gli ultimi tredici canti del Paradiso. «I suoi figli, Jacopo e Pietro, si disperano, cercano ovunque. Non sappiamo se sia vero, ma Boccaccio lo racconta con molta convinzione. Una notte Jacopo vede suo padre in sogno che gli svela dove si trova il prezioso tesoro. La Commedia viene così ricomposta nella sua interezza».

700 ANNI MORTE DI DANTE

E la speciale ricorrenza è l’occasione per scoprire o riscoprire i luoghi che simboleggiano la vita e la morte del poeta a Ravenna. Dalla sua Tomba, riaperta lo scorso settembre alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella, con i suoi marmi policromi, al vicino Quadrarco di Braccioforte, un antico oratorio, dove furono conservate le spoglie dantesche durante la seconda guerra Mondiale. Poco distante si trovano il Museo e la Casa che riaprono il 25 marzo, giorno del Dantedì giornata nazionale dedicata al poeta della Divina Commedia nella data in cui, secondo gli studiosi, iniziò il suo viaggio negli inferi. La Casa integra un laboratorio didattico, uno spazio di lettura nel cortile e una “Design Gallery”. «Oltre alle tappe classiche, vale la pena fare un giro attraverso i mosaici del mausoleo di Galla Placidia, dei Battisteri e della basilica di Sant’Apollinare Nuovo», suggerisce Nobili. «Sono tutti posti dove lui ha camminato e probabilmente vedendo quelle volte d’oro sulle quali ruotano i Santi e gli Apostoli, Dante ha immaginato i beati in Paradiso», conclude la professoressa.

LETTURE DIVINA COMMEDIA

Ogni pomeriggio, alle 17, presso la Tomba di Dante si tiene la “Lettura perpetua della Divina Commedia”. Tutti possono cimentarsi cimentarsi nella lettura di una delle opere più illustri della storia della cultura italiana. La lettura è disponibile in streaming. Per poter partecipare occorre prenotarsi chiedendo informazioni al 328 4815973, dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 16, o scrivendo all’indirizzo mail [email protected].

EVENTI

Non manca un ricco cartellone di eventi “Viva Dante – Ravenna 2020/2021” (https://vivadante.it). Dal 26 al 29 maggio 2021 si terrà il Congresso internazionale, promosso dall’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, con una serie di incontri pubblici e i più rinomati dantisti: da Teodolinda Barolini a Zygmunt Baranski. Infine le mostre. Da mettere in agenda “Le Arti al tempo dell’esilio” che si svolgerà presso la chiesa di San Romualdo da marzo a luglio e che metterà in relazione la pittura e la scultura con la miniatura, le opere di oreficeria e i tessuti. “Un’epopea pop” è invece il titolo della mostra al MAR – Museo d’Arte con testimonianze letterarie, grafiche e artistiche, fotografiche e cinematografiche, musicali e commerciali legate ad Alighieri. Le celebrazioni si chiuderanno nel settembre con il concerto del maestro Riccardo Muti in piazza San Francesco.

L’ARTE E DANTE

Ravenna celebra da sempre una declinazione contemporanea del personaggio dantesco con progetti permanenti che riguardano i luoghi danteschi della città: uno di questi illumina le vie con le installazioni luminose La luce delle parole, riproduzioni di versi della ‘Divina Commedia’ lungo le strade che portano al centro della città.

Un volto di Dante alto più di tre metri, coloratissimo, è invece l’opera di street art del brasiliano Kobra che celebra il Poeta insieme a Blub, artista italiano che a Ravenna si può ammirare in una trentina di luoghi sparsi per la città con “L’arte sa nuotare” serie di personaggi illustri della Storia, rappresentati sott’acqua e dotati di apparecchi da immersione tra cui non poteva mancare un omaggio a Dante Alighieri. In via Armando Diaz, andando verso la “zona dantesca” si trova un Dante di profilo, con il tipico abito rosso e l’alloro, che indossa però una maschera nera da sub e sembra quasi sorridere mentre nei chiostri del museo, una volta chiesa di San Nicolò, è ospitata la sezione “Mosaici tra Inferno e Paradiso”, raccolta di 21 opere a soggetto dantesco realizzate in parte da artisti di scuola musiva ravennate.

PERCORSI, ASSOCIAZIONE “INCONTRO A DANTE”

Per percorsi e passeggiate si può consultare l’associazione no profit “Incontro a Dante”, costituita da quindici donne che prima del Covid lavoravano ognuna per proprio conto e si conoscevano appena. Sono tutti itinerari per piccoli gruppi che portano alla scoperta di luoghi e aneddoti e curiosità sul Sommo Poeta.

 

 

 

 

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