Diario di viaggio Petra

Diario di viaggio Petra, Giordania

La città rosa  che strega il cuore. Petra (Giordania)

 di Isa Grassano

La chiamano la città rosa e già questo basterebbe per scegliere Petra, nel cuore della Giordania, per una vacanza pink e tra amiche. Ma questo è solo l’inizio. Una delle otto meraviglie del mondo, la cui enigmatica bellezza non è sfuggita nemmeno all’unesco, strega il cuore di chiunque arrivi. Appena entrate, raggiungerete una sorta di misticismo, sostenuto dal colpo d’occhio sul paesaggio. Davanti a voi si snoda un sentiero tagliato in un canyon di roccia, chiamato Siq che porta al tesoro, fiancheggiato da ripide pareti rocciose alte 80 metri. «Il più bel luogo della terra, non per le rovine, ma per i colori delle rocce» diceva Lawrence d’Arabia.

Prendetevi tutto il tempo che desiderate per attraversare questi due chilometri, ma non trascurate di avere scarpe comode, un cappellino per proteggervi dal sole e almeno una bottiglia d’acqua. Intorno, tombe reali, sale funerarie, obelischi, altari sacrificali e vi sembrerà di entrare in un video giochi della storia.

Se siete pigre, potete percorrere la lunga gola su un calesse tirato da un mulo carico di nastri e sonagli che corre sghimbescio sul selciato. Se siete audaci, su un dromedario. Se siete romantiche a piedi, pure preferibile per godere la bellezza delle rocce striate di giallo, arancio, azzurro, rosso, verde, come sete preziose.

Un silenzio sordo si impadronisce della stretta gola, amplifica le sensazioni e accompagna sogni e pensieri, mentre gli unici suoni sono il battere degli zoccoli degli animali e il sibilare del vento. All’improvviso scorgerete finalmente il Khazneh, il Tesoro, che si apre davanti al vostro sguardo e dinnanzi all’imponente facciata tratterrete il respiro dall’emozione. Il primo a scoprirlo fu l’esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt, nel 1812, che riuscì a penetrarvi, nonostante le protezioni, fingendo di essere un arabo proveniente dall’India, desideroso di offrire un sacrificio sulla tomba del profeta Aronne. E l’incanto si completa con una visita notturna, quando oltre 1800 candele illuminano il percorso e la piazza del Tesoro.1

Poi per vivere la Giordania del benessere, vale la pena prolungare il viaggio fino al sole caldo del Mar Morto. Qui ci si mette a mollo letteralmente “mare del sale” (l’acqua è dieci volte più salata di quella marina). Non più di venti minuti è il tempo consigliato di permanenza, ma si esce rinvigoriti, si combatte lo stress (grazie al magnesio e al potassio). E poi cospargetevi il corpo di fanghi, dalla testa ai piedi. Il fango viene estrapolato dalle acque e fa benissimo per le sue numerose doti teraupetiche (si fa essiccare e poi ci si sciacqua nelle acque), combatte ritenzione idrica e cellulite. Sarà per questo che la bella regina egizia Cleopatra era una frequentatrice assidua di queste acque calde e leggere.DSC_3211

 Mar Morto, max 20 minuti

Info:

Giordania turismo: www.visitjordan.com

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