I libri e il potere della cura a Potenza

festa libri

di Isa Grassano

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“Sono cresciuto in mezzo ai libri, facendomi amici invisibili tra le pagine polverose di cui ho ancora l’odore sulle mani”. Così scriveva Carlos Ruiz Zafon ne “L’Ombra del vento”. Anche io sono cresciuta in mezzo ai libri e quando si parla di libri, di rassegne letterarie non posso non esserci, non scriverne. In questi giorni, Potenza il capoluogo della mia Basilicata si anima con l’ottava edizione della Notte Bianca del Libro (www.lettidisera.it), organizzata da Letti di Sera in collaborazione con la Fondazione Circolo dei Lettori di Torino. Un fitto programma di iniziative, fino al 1 agosto. L’obiettivo è creare occasioni di scambio culturale e intrattenimento di qualità per i lucani e per quanti, turisti e emigrati di ritorno, sono capaci di apprezzare la bellezza e l’attenzione riservata alle parole, all’arte, alla comunicazione.

Tutto con il fil rouge de “la cura”. «Prendersi cura delle parole, di chi le scrive e di chi vorrà leggerle è il modo migliore per tentare di costruire una nuova comunità fondata sul rispetto dell’altro. Attraverso le parole che scegliamo, definiamo noi stessi e riusciamo a disegnare il mondo degli altri, una società nella quale ciascuno di noi più esprimere la propria libertà. Le parole rappresentano un grande privilegio di comunicazione, ci consentono di trasmettere non solo emozioni, ma anche valori e la consapevolezza di poter essere migliori», come dice Simona Bonito, direttrice della Notte Bianca del Libro Festival e dell’Associazione Letti di Sera, nonché relatrice per molti degli incontri.

Grande spazio avrà la letteratura al femminile con nomi di rilievo, tra cui Carola Carulli con “Tutto il bene, tutto il male” (a Potenza, il 27 luglio), Anna di Cagno che racconterà la biografia romanza di Gala Eluard Dalì (a Potenza il 27 luglio), Luciana Grillo con “Insalata mista di pranzi e ricordi” (a Potenza, il 26 luglio). Tra le moderatrici ci sono anche io e non posso che esserne felice.

L’occasione per tornare a visitare una città che vanta diversi primati, a iniziare dalle scale che “camminano da sole” più lunghe d’Europa, ben 1,3 km, rivali per lunghezza solo a quelle di Tokyo”. Una sorta di metropolitana in verticale, un simbolo di unione, che si “arrampica” da quattro zone per collegare, in venti minuti, i rioni a valle con il centro storico e viceversa (25 centesimi il costo del biglietto) e che permette di girare comodamente, senza auto. Le chiamano Heaven’s Stairs, le “scale del paradiso” e si alternano alle storiche gradinate. Ma è anche il capoluogo di regione più alto d’Italia: 819 metri sul livello del mare. Una targa in vico Romaniello lo ricorda, sottolineando “il punto della città più vicino alle stelle”.

Da vedere anche il Palazzo Reale, dal nome dell’impresa che l’ha edificato, tra via del Popolo e corso XVIII Agosto, magro, stretto, sottile e si ha la sensazione di essere di fronte al più famoso Flatiron di New York. E ancora il teatro Francesco Stabile, in piazza Mario Pagano, la piazza della prefettura ovvero il “salotto cittadino”, gioiello ottocentesco con le sue volte affrescate, ispirato al San Carlo di Napoli. Sempre visitabile gratuitamente, inclusa la bella sala degli specchi e del pianoforte.

 

Affaccia su piazza Prefettura, dove si terranno molti degli incontri della Notte Bianca del Libro

 

 

 

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