Idee di viaggio. San Valentino in dolcezza. Bruxelles

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A San Valentino i cioccolatini li mangiamo tra amiche a Bruxelles (Belgio)

 di Isa Grassano

scatola di cioccolatiniSe siete single e non avete un fidanzato, marito o amante che vi regali una scatola di cioccolatini a forma di cuore, prenotate un viaggio per trascorrere San Valentino (ma ogni occasione è buona) a Bruxelles, una golosa destinazione. Unico imperativo è “non essere a dieta”, perché qui le tentazioni gastronomiche sono infinite.

La capitale belga è un luogo magico per i sensi. Già solo passeggiando per le vie del centro, intorno alla Grand Place, vi inebrierete di sua maestà il cioccolato. Una scia profumata percorre ogni quartiere. In ogni angolo si può trovare una raffinata boutique con le sue vetrine invitanti, ricche di un’infinita varietà di cioccolatini, prodotti dagli artigiani in piccoli laboratori, che fanno venire l’acquolina in bocca. Sbirciando di qua e di là, fra le cioccolaterie del centro storico, ci si accorge subito che la regina incontrastata di questo regno di golosi è la pralina, che proprio qui è nata. Un guscio di freschissimo cioccolato bianco, al latte o fondente, che racchiude un ripieno morbido, dai gusti più classici come pistacchio, liquore, marzapane, zafferano, zenzero, a quelli più bizzarri come il curry, il pepe rosa, la citronella, la violetta. Dove ha preso forma tale ghiottoneria? Nella maison Neuhaus in
Galerie de la Reine 25-27. Era il 1912 e Jean Neuhaus dà vita alla prima pralina ripiena di rum. Qualche anno dopo, da un’idea della moglie, nasce il ballotin, la graziosa confezione ancora oggi utilizzata per riporre queste delizie che sembrano preziosi “gioielli”. Impossibile non cadere in tentazione. Non vi basta? C’è anche il museo dedicato “del cacao e del cioccolato” (www.mucc.be). Oltre a poter vedere come si lavora il cibo degli dèi, potrete ammirare anche raffinate cioccolaterie in porcellana, rari pezzi di limoges e argento.

Hotel de VilleE mentre si viene piacevolmente catturate da questo alone di dolcezza, in pochi minuti si arriva da Manneken Pis, il bambino nudo che fa la pipì, simbolo della città, dove scattare la classica foto ricordo. E poi la Grand Place, una meraviglia data dai palazzi tra cui l’hotel de Ville, caratterizzato da oltre 300 statue, le case delle corporazioni e la casa della stella, la brutta stella, perché vi abitava il giudice che pronunciava le sentenze di morte. Di sera, andate per locali e birrerie – altra eccellenza del territorio, si producono oltre 1000 tipi di birra – che si susseguono nel centro, raccolto e molto sicuro. Trovate cozze e patatine fritte. Dove assaggiarle? Da Francois (www.restaurantfrancois.be), il regno delle specialità di mare ma anche alcune delle specialità belga come le croquette aux crevettes, crocchette ai gamberetti accompagnate da birre artigianali.

Evoca il legame con l’Italia anche la libreria Piola, il cui nome, in piemontese, significa “osteria”. E mentre sorseggiate un buon Brunello di Montalcino o un Sangiovese, fatevi consigliare sui libri in uscita, oppure navigate su internet, con wi fi in tutto il locale (www.piolalibri.be).

Dopo l’appagamento goloso, puntati agli acquisti ricercati. Sosta d’obbligo alla boutique atelier di Elvis Pompilio, in rue Lebeau, lo stilista di origine abruzzesi, famoso per i cappelli. Madonna, Sharon Stone, la regina del Belgio sono tutte passate da lui per un copricapo stravagante. Un peccato non imitarle.

Alla fine, dopo tanto girare, vi accorgerete che anche senza la dolce metà, la festa dell’amore può essere dolcissima.

Info:

Ufficio belga per il turismo: www.belgioturismo.it

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