ISOLE FRISIA

ISOLE FRISIA – Texel e Vlieland, a tutta natura in Frisia*

di Isa Grassano

“Attenzione, attraversamento papere”. Girando qua e là per l’isola di Texel, nel Mare del Nord, può capitare di notare questo curioso segnale di pericolo. Del resto su questo fazzoletto di terraferma (fa parte delle Frisoni Occidentali) le auto, così come le persone, sono davvero poche. É questo il regno di animali, uccelli, piante e barche. Bisogna girare a piedi o in bicicletta per viverlo appieno e godere così del fascino bucolico. Un angolo sorprendente che trasporta in un mondo che sembra antico e fuori dal tempo. Si entra in un’altra dimensione, remota eppure così vicina (da Amsterdam, Texel si raggiunge in due ore), a contatto con un modo di vivere semplice. «Vivi e lascia vivere» è il motto degli abitanti.


Lo ripete più volte il cocchiere, con tanto di cappello reale, alla guida di un tram autentico, trainato da cavalli (www.texelsepaardentram.nl, 12,50 euro a persona), che porta alla scoperta della capitale Den Burg, situata al centro di tutta l’isola (lunga 24 km e larga 9, è la più grande delle Frisoni), sfiorando antichi mulini, fino al faro di Eierland del 1800, ancora in funzione. Qui i ritmi sono rilassati. Un avamposto del silenzio, interrotto solo dalla colonna sonora del belare delle pecore al pascolo. Ce ne sono a centinaia della razza autoctona Texel: basse e ciccione e sembra di essere in un quadro di Giotto ad ogni angolo. Gli uccelli costituiscono un’altra attrattiva (sono state identificate 60 specie) e i loro nidi mandano in visibilio i birdwatcher. Di sera si può vedere perfino il Gufo di palude a caccia in volo radente sui canneti, mentre ad Ecomare (www.ecomare.nl) si entra a contatto con le foche grigie che nuotano allegramente e i piccoli delfini che danno spettacolo.

Da un’isola all’altra. Diversi i traghetti per raggiungere Vlieland (www.vlieland.net), la più lontana e dove non circolano le auto. Terra e mare in equilibrio perfetto. Stare qui annulla il concetto di spazio e di movimento. È un paesaggio che incoraggia la virtù della pazienza. Attraversandolo vi accorgerete che dentro avete già rallentato. Gli abitanti, che parlano per lo più il frisone, sono molto ospitali. Amano chiacchierare con i turisti e decantare le lodi dei loro posti. Si incontrano soprattutto a Oost Vlieland, l’unico villaggio, caratterizzato dalle case con i tetti a punta (o a collo di bottiglia) e i gerani alle finestre.

Si gira in bici (molti i punti per noleggiarle), inebriati dai profumi delle piante, per fermarsi ad ammirare spiagge o piccoli orticelli, superbamente coltivati. Da non perdere, un giro sul Vliehors express (www.vliehorsexpres.nl, 17,50 euro a persona), un ex camion militare, guidato da una donna, Mel, attraverso le paludi di sabbia per un avventuroso camel trophy. Sembra di essere in un deserto bianco, con le dune che cambiano continuamente, tanto che usano chiamare la zona, il “Sahara del Nord”. Durante il tragitto ci si ferma in un posto quasi surreale. Una casupola bianca posta su una palafitta che un tempo serviva da ricovero per le persone che, scampate ai naufragi, la raggiungevano a nuoto. Oggi conserva tutto quello che viene ritrovato sulla spiaggia, dai messaggi in bottiglia a scarpette da ginnastica, da ciucci per bambini alle monete e persino cose curiose come le dentiere.

Ci si può anche sposare e le coppie che già hanno scelto questo luogo inusuale come scenario per la loro favola, hanno lasciato a ricordo le scritte dei loro nomi e le date delle nozze. E un cuore, a sigillo dell’amore, ma anche per sottolineare l’appartenenza alla Frisia con quel simbolo rosso acceso che ricorda appunto un cuore ma, in realtà, rappresenta la forma delle foglie delle ninfee.

Per saperne di più

www.visitfryslan.nl

www.vivalafrisia.it/arrangementen

*tratto da Viaggi di Repubblica

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