Moldavia a sorpresa

Pronte per un viaggio inaspettato ai confini dell’Europa più sconosciuta?

di Anna Romanin

La Moldavia a sorpresa, o meglio la Repubblica di Moldova come si chiama dopo la sua indipendenza dall’URSS nel 1991, è l’ultimo baluardo inesplorato del vecchio continente, ancora sconosciuta al turismo di massa, ospitale, autentica. Grande quanto il Belgio, giovane di qualche decennio come Repubblica, la Moldavia è ricca di storia e di tradizioni. Le tracce di un passato millenario affiorano discrete, spesso mescolandosi tra loro, perché questa terra di confine popolata dai Daci, conquistata dai Romani, attraversata dalle scorribande barbare, presa dagli Ottomani, rifugio di un re di Svezia che la scelse come rifugio nel XVIII secolo, provincia dell’impero zarista cui forniva ottimi vini, mantiene in sé molteplici culture, le cui tracce sono disseminate un po’ ovunque. La Moldavia è l’occasione di un viaggio autentico, a patto di partire con gli occhi pieni di curiosità. Ma di certo a voi amiche, la curiosità non manca.

Butuceni

 

Baricentro del Paese è la capitale, Chişinău, dove atterrano le principali compagnie aeree, tra cui Air Moldova, che dall’Italia gestisce voli diretti da 7 città (Roma, Milano, Torino, Firenze, Venezia, Verona, Bologna). 800mila abitanti, più o meno, Chişinău è una mescolanza di stili religioni e culture, un contrasto che convive armoniosamente: una passeggiata di qualche ora vi farà passare dai grandi viali – come il boulevard Ștefan cel Mare, Stefano il Grande, principale arteria che attraversa la città dedicata al re santo più amato della storia – alle isole pedonali a misura d’uomo; dagli imponenti palazzoni grigi in pieno stile soviet alle vie colorate dai murales; dal Palazzo del Governo alla splendida cattedrale ortodossa della Natività di Nostro Signore, con i suoi sfavillanti interni d’oro, al cimitero ebraico più grande d’Europa, oggi semi abbandonato. E si gira nella massima sicurezza.

battesimo ortodosso

Pernottando in un hotel in centro (Thomas Albert Hotel, Str. Lev Tolstoi 3), in città poi ci si muove con i filobus, in taxi (la tariffa minima è di 40 lei, circa 2 euro) o meglio a piedi, assaporando i ritmi lenti. Le soste non mancheranno: l’ora del tè in un bistrot dall’atmosfera francese (Cafè de Paris, Mihai Eminescu Street 55), la cena in un locale dallo stile vintage che offre gustosi piatti tipici (Propaganda, Strada Alexei Şciusev 70), la tappa al mercatino dell’artigianato dove si trova un po’ di tutto, colbacchi sovietici da regalare a qualche compagno nostalgico, foulard ricamati a mano che impreziosiranno il vostro guardaroba, acquarelli, bijou artigianali e persino tappeti, di cui la Moldavia vanta lunga tradizione. Un tempo pezzi importanti del corredo di una promessa sposa, i tappeti erano intrecciati da tutte le donne della famiglia.

Chisinau – chiesa rurale ortodossa

Da non perdere anche il grande mercato ortofrutticolo coperto, Piaţa Centrală, che ricorda i mercati turchi, dove si compra di tutto e si può fare incetta di prodotti locali: gustose noci, miele, frutta disidratata o sotto spirito, il cioccolato, vino, spezie e mazzi di basilico, pianta speciale per i moldavi, citato in dipinti, poesie e canzoni popolari e perfetto profumare gli ambienti di casa.

Chişinău diventa la base per partire alla scoperta del Paese. Appena fuori dal centro urbano, si respira un’atmosfera diversa. Le strade statali fiancheggiano caratteristici villaggi, che valgono una sosta: Butuceni, Trebujeni, Clisova Noua. La gente è ospitale ed apre le porte delle case accogliendo l’ospite nella Casa Mare, la parte migliore della propria dimora. Il paesaggio è un susseguirsi di boschi di faggio, rovere, ciliegi, noci e acacie, di colline e campi coltivati. Le sorprese non mancano: lettere a caratteri cubitali all’ingresso di un villaggio, un cimitero di croci variopinte in mezzo a una vallata, l’antica chiesa rurale di Chisinau dedicata all’Assunzione di Maria Vergine, interamente in legno di rovere, dai toni scuri all’esterno e inaspettatamente colorata all’interno. La natura fa da padrona e sorprende quando si trasforma in paesaggi mistici che restano impressi negli occhi e nel cuore, come nell’antica Orheiul-Vechi, monumento naturale e archeologico a 60 chilometri da Chisinau, con il suo monastero scavato nella roccia dove tuttora vive e prega un monaco eremita. La leggenda dice che la magia del luogo sia così potente che lasciata una moneta in una fessura della roccia, un vostro desiderio si avvererà in 3 ore, 3 giorni o 3 mesi. Impossibile non esprimerlo!

Chisinau cattedrale Natività

La Moldavia a sorpresa è anche un salto a piè pari all’indietro nel tempo, in una realtà congelata negli anni della guerra fredda, sorprendente per ogni occidentale che non ha mai visto l’ex-URSS. A Tiraspol capitale dell’autoproclamata Repubblica di Transnistria, non riconosciuta dalla comunità internazionale, si entra con “particolare cautela” come raccomanda la Farnesina (http://bit.ly/2hkGGNg), con passaporto e un visto di 10 ore. La lingua ufficiale è il russo e si fanno acquisti con il rublo della Transnistria. Un fascino sconosciuto che da solo vale il viaggio, e se si vuole portare un souvenir ci sono il caviale di Aquatir, enorme allevamento di storioni, e il brandy invecchiato della storica distilleria Kvint.

Kvint brandy andato nello spazio

Il vino in Moldavia è un discorso a parte. Qui è stata individuata una delle due culture vitivinicole più antiche al mondo (l’altra è in Georgia) risalente a 5000 anni fa: il wine-tour in Moldavia è quindi d’obbligo. Oggi un terzo della popolazione moldava lavora nel settore vitivinicolo e sono oltre un centinaio le aziende vinicole che producono vini di qualità coltivando varietà internazionali e vitigni autoctoni in grado di resistere fino a -30°: Rara Negra, Rara Alba, Feteasca e Viorica. Una vocazione che ha portato questo paese ad entrare nel Guinness World Record per la cantina più grande del pianeta: Cricova (www.cricova.md), una vera e propria città del vino scavata nella roccia calcarea profonda anche 90 metri e con gallerie lunghe 60 chilometri. Cricova, che si visita su trenini elettrici e ben coperte con giubbotti termici (forniti dall’organizzazione) è famosa per la produzione e per la raccolta nazionale di vini. Nei suoi caveau illustri e influenti personaggi internazionali, tra cui Vladimir Putin – che qui ha festeggiato il 50 esimo compleanno – conservano i loro vini pregati. Tra le cantine storiche vi consigliamo Chateau Purcari (www.purcari.md) che si caratterizza per l’eccellente produzione di vini da collezione, come il Negru e Rosu de Purcari, immerso nel verde e perfetto per degustazioni e attività di team building legate al vino, e l’antico Castel Mimì (www.castelmimi.md), costuito nel XIX secolo da Costantin Mimì governatore della Bessarabia (questo l’antico nome di un territorio che comprendeva Moldavia e Romania) realizzato a guisa dei castelli francesi, con scalinate scenografiche, giardini e fontane musicali. Pensate che presto avrà anche una spa e si potrà praticare la vinoterapia.

Cricova affresco con Bacco

Non c’è un periodo perfetto per visitare la Moldavia, a parte l’inverno in cui le temperature sono particolarmente rigide (25/30 gradi sotto lo zero), ogni stagione ha le sue particolarità, i suoi colori, profumi e tradizioni, molte delle quali legate ai cicli della terra. A noi è piaciuto visitarla in autunno inoltrato, con il clima ancora mite e i colori accessi della natura: dai toni caldi dall’arancio al rosso intenso delle foglie, alle case rurali colorate di azzurro e verde, è una sorpresa cromatica continua.
Un long week-end va bene usufruendo di un volo diretto, ma visitare la Moldavia, respirarne l’atmosfera, conoscerne la storia e scoprirne le curiosità, richiederebbe almeno una settimana.

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