Racconto erotico: una giornata al mare

Racconto erotico: una giornata al mare

a cura di Rosa Piccante

Tutto si svolse in una giornata. Intensa come mai mi era capitato. Avevo conosciuto Giulio una settimana prima. Lui è un agente immobiliare ed io cercavo un monolocale con urgenza. La mia amica e socia in affari aveva dovuto vendere il suo appartamento, causa trasferimento all’estero. Così su due piedi mi ritrovavo “scalza”, nella più classica delle occasioni. Provvidenziale fu l’incontro con Giulio, disponeva proprio di un mini appartamento che faceva al caso mio. Dimensioni essenziali, quindi anche i consumi sarebbero stati abbordabili, ora che dovevo provvedere in toto alle spese. Inoltre aveva un terrazzino dove potevo sistemare un piccolo tavolo e uno sdraio, amavo prendere il sole nuda.

Dopo aver preso tutti gli accordi, entrai in possesso del monolocale. Vedevo che era interessata a me, lo intuivo dal modo in cui mi guardava, mi spogliava con gli occhi. Non ho mai amato questo tipo di uomo, preferisco uno più delicato e raffinato, però Giulio aveva un sorriso che spiazzava qualsiasi donna. E così fu facile accettare il suo invito per una giornata al mare, forse l’ultima prima della fine dell’estate. Partimmo presto e dopo un’ora arrivammo a destinazione. Conosceva una spiaggetta poco frequentata, e sebbene fosse sabato non c’era un gran movimento di turisti. Il Delta del Po lo conoscevo poco, a differenza di Giulio, che lo aveva esplorato in tutte le sue sfaccettature, incredibilmente era a conoscenza di tutte le insenature più nascoste. Stendemmo i nostri teli vicino all’acqua, poco distante vi erano altre coppie di ragazzi. Nonostante questo si poteva avere una discreta dose di privacy. Una coppia ad esempio aveva messo un ombrellone appoggiato a terra, e così riparati, a giudicare dai movimenti, stavano facendo sesso. Si vedeva in controluce il corpo di lui muoversi verso di lei nella classica posizione del missionario.

Per distrarmi iniziammo a parlare di vacanze già fatte e di dove eravamo stati…

Avevo preso con me la crema solare per proteggere la mia pelle delicata e Giulio si offrì prontamente di spalmarmela sulla schiena. Mi girai e slacciai il costume.

Il primo getto di crema, essendo accaldata, mi fece inarcare leggermente la schiena, ma poi la sua mano scivolando delicatamente sulla mia pelle produsse un effetto rilassante e benefico. Una sorta di massaggio… me la spalmò sulle spalle e sulla schiena, e poi sulle gambe. Quando risaliva dalla caviglia fino alle natiche sentivo la mia testa in tumulto e percepivo qualcosa di positivo, era molto bravo e “sensuale”, aveva un tocco giusto in poche parole. “Ti stai rilassando?” “Come scusa, ah sì mi stai rilassando che è un piacere”. “Allora è il momento di fare un bagno, su”. “Come, adesso con la crema addosso, aspettiamo almeno…”. Non mi fece finire la frase, mi prese la mano e mi condusse a riva. L’acqua era talmente calda che ci tuffammo subito. Nuotammo un po’ e ci trovammo già fuori dagli sguardi dei pochi turisti in spiaggia. A quel punto Giulio mi cinse la vita con le braccia e mi sussurrò in un orecchio: “Sei stupenda”, aggiungendo “Sei bellissima”. Inutile dire che apprezzavo i suoi complimenti, la mia contromossa fu…di baciarlo sulla bocca. Sentivo la sua lingua, salata, sfiorare in maniera delicata la mia, era il primo bacio che ci davamo ed avevo preso l’iniziativa. Mi piaceva Giulio, sebbene lo conoscessi da pochissimo tempo, avvertivo in lui solo positività, a iniziare dal suo sorriso contagioso. Mi avvinghiai al suo corpo con le gambe, continuando a baciarlo, sentivo il suo pene eretto spingere contro il costume, cominciai a muovermi lentamente e in breve ebbi la mia fighetta tutta bagnata. Lo sentii duro avvicinarsi a lei, mi scostò il costume e in un attimo me lo spinse dentro. Non ebbi tempo di chiedermi cosa stessi facendo, se era giusto o sbagliato, sapevo solo che stavo godendo in maniera insolita e incredibile.

Racconto erotico
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Altre volte mi era capitato di fare sesso con amici, ma dopo un lungo tira e molla, volevo essere sicura di ciò che stavo facendo. Con Giulio invece, capitò tutto in maniera molto naturale, sembrava lo conoscessi da anni, invece era passata appena una settimana dal nostro primo incontro, e soprattutto questo era la nostra prima uscita da soli. Non mi preoccupai nemmeno del preservativo, cosa insolita per me, avevo sempre mille para riguardo alla mia salvaguardia sessuale. Non lo conoscevo e non sapevo neppure chi frequentava, mi stava semplicemente facendo impazzire dal piacere. La sensazione era strana, mai l’avevo fatto nell’acqua, quella salata intendo, nella vasca e nella doccia era una cosa “normale” per me. Qui i movimenti erano per forza limitati, ero io soprattutto a spingermi su di lui, poiché lui era piantato con i piedi sulla sabbia, in più doveva “sopportare” il mio peso. Gli arruffavo i capelli bagnati e lo baciavo sulla bocca, sentivo le sue braccia muscolose sulla mia schiena e in breve mi abbandonai a uno degli orgasmi più strani che mai avessi provato. Mi accasciai su di lui ansimando e mordendo il lobo del suo orecchio. Lui mi sorrise soddisfatto. Sfilò la sua asta ancora dura e mi baciò dolcemente sulle labbra. Ci stendemmo sugli asciugamani e prendemmo il sole, cullati solo dalla brezza marina che s’insinuava nella mia mente. Lo sbirciavo di nascosto e notavo quanto era, se non bellissimo, interessante, la mascella squadrata donava a Giulio qualcosa di mascolinità, e in costume non era niente male. Prima del tramonto facemmo bagagli e tornammo alla base. Mi parve carino invitarlo a prendere un aperitivo nel “suo” mini appartamento. Accettò con piacere l’invito. “Mentre tu prepari qualcosa da bere faccio una doccia”, “se vuoi possiamo farla insieme”, visto quello che era successo come potevo oppormi? Il box doccia era “sproporzionato” rispetto al resto, ci si stava comodi in due, forse tre. Versai lo shampoo sulla sua testa e lo massaggiai, i nostri copri nudi si toccavano e Giulio in un attimo si trovò eccitato, anch’io lo ero, sebbene non potesse vederlo, avevo voglia di essere penetrata dal suo uccello, ma non nella doccia. Per oggi basta acqua. Con gli asciugamani in vita ci spostammo nel terrazzino, sullo sdraio.

Mi cinse la vita e mi baciò appassionatamente sulle labbra, i teli caddero a terra, mi chinai e succhiai il suo uccello, prima delicatamente, poi con più energia, sentivo i suoi gemiti di piacere e godevo per quello che stavo facendo. La mia figa era bagnata fradicia, non avrebbe resistito per molto senza che…

Alzai lo sguardo e…con stupore vidi il mio dirimpettaio che si stava godendo la scena, e forse si stava pure masturbando. Stranamente la cosa non mi dette fastidio, anzi, in un impeto di erotismo decisi che avrei “giocato” con lui, con il suo sguardo. Feci sdraiare Giulio sullo sdraio e montai cavalcioni su di lui. Strofinò la sua cappella sul mio clitoride, con mio sommo piacere, prima di farmi provare un ennesimo piacere…

Guardai il mio “amico”, a questo punto era evidente il suo stato, lo vedevo intento a masturbarsi, lo intuivo dal movimento del suo braccio, mi sarebbe piaciuto anche vederlo, in quel momento mi sentivo “femmina” desiderata da più uomini, non mi era mai capitato contemporaneamente.

Per un attimo desiderai di averli entrambi ai miei piedi, ero in uno stato di eccitazione tale che mi chiesi se sarei stata in grado di soddisfarli insieme….

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