Sulle strade bianche di Gaiole in Chianti

di Isa Grassano

Se vi sentite un po’ eroine, amate pedalare e avete voglia di stare insieme tra amiche, Gaiole in Chianti, un piccolo fazzoletto di terra di Siena che svetta sopra un colle coperto di cipressi, è una meta perfetta. Domenica 6 ottobre torna l’Eroica, la cicloturistica d’epoca. Diversi i percorsi che si snodano lungo le strade bianche: chilometri e chilometri di fettucce, senza un centimetro d’asfalto, su e giù per i colli con paesaggi lunari da togliere il fiato più delle salite. E sì che di salite ce ne sono tante.

Ma qui, arrancando con la propria bici lentamente, nessuno si lamenta. Unica conditio: per essere considerate “eroiche”, le biciclette devono avere alcune caratteristiche come cavi freno esterni, comandi cambio al tubo obliquo, puntapiedi con cinghietti. E così tornano pure alla luce del sole i caschetti di cuoio del nonno, le magliette di lana con gli sponsor di una volta, le tubolari a tracolla e gli scarpini rimasti cinquant’anni chiusi in soffitta.

La manifestazione è qualcosa di unico, di emozionante, con i protagonisti che “i pedali” se li farebbero trapiantare al posto del cuore, tanta è la loro passione. Vi piacerà anche solo ammirare questi “campioni” di ogni età che procedono affiancati e persi con lo sguardo sul paesaggio che sembra prendere vita mentre lo si attraversa. Qui non ci sono classifiche e graduatorie, ma solo il piacere di pedalare dove il tempo non ha fretta. Come avrebbe detto il barone de Coubertin: «L’importante è partecipare». In realtà vincono tutti quelli che riescono a terminare l’intero percorso: si può scegliere tra diversi itinerari che vanno dai 46 ai 209 chilometri. C’è anche un itinerario permanente in sei tappe, per ogni periodo dell’anno, con tanto di timbri attestanti il passaggio presso le 5 zone di controllo del circuito.

Ma non ci si ferma solo alla gara. Gaiole in Chianti reclama attenzione anche per altro. Dell’antico borgo, fondato tra Duecento e Trecento, resta la consapevolezza dell’importante passato di crocevia di incontri e mercati, testimoniato da una strada-piazza – via Ricasoli – lungo la quale si svolse, e si svolge tuttora, la mercatura, segno di una tradizione legata al commercio. Le antiche case, il lungofiume e gli arredi urbani rimandano alle attività mercantili medievali. Una grande maiolica posta all’inizio della via raffigura i principali castelli e le più importanti pievi del circondario con gli itinerari per raggiungerli. E non dimenticate di assaggiare un po’ del famoso Chianti, un vino che vi inebrierà.

Un altro percorso a cielo aperto è il Parco Sculture del Chianti, in località Pievasciata, poco distante da Gaiole. Nei tredici ettari di bosco emergono o si mimetizzano le venticinque installazioni contemporanee di artisti provenienti da ogni parte del mondo.

Attrae lo sguardo un grande ponte, lungo diciannove metri, realizzato in collaborazione con l’artista Johannes Pfeiffer: sembra fatto di legno grazie a un effetto ottenuto lasciando semplicemente arrugginire il ferro. Un vero e proprio rimando all’idea del riposo e alla contemplazione è suggerito dalla “pietra sospesa” dell’artista italiano Mauro Berrettini, composta da una sorta di arco e da un prospiciente sedile di travertino sul quale ci si può sedere per ammirare la natura circostante che cambia col trascorrere delle ore. Le luci del giorno e della sera, il sole o le nuvole restituiscono sempre emozioni diverse.

 

 

 

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