Venezia. 5 buoni motivi per andarci adesso

 Venezia. 5 buoni motivi per andarci adesso

di Manuela Soressi

 

1)   Scoprire la Venezia nascosta

Anche se non sei appassionata di arte contemporanea la 55esima edizione della Biennale (fino al 24 novembre) è un’occasione da non perdere per scoprire un'”altra Venezia”: quella intessuta di palazzi antichi, di piccoli giardini ombreggiati, di umili case e di spazi dismessi che, in via eccezionale, in questi mesi si aprono ai visitatori perché ospitano le opere di artisti di tutto il mondo. Come quelle di 20 giovani esposte in Palazzo Contarini Polignac (Dorsoduro 874), tra la sala da musica (qui passarono grandi compositori, come Igor Stravinsky), i mobili d’epoca e le pareti ricoperte da un raro rivestimento di cuoio, di quelli che resero gli artigiani veneziani famosi in tutto il mondo.

 

2)   Vedere l’appartamento di Sissi

Un delizioso boudoir in grigio-azzurro decorato con fiordalisi e mughetti, i suoi fiori preferiti. Un tranquillo studiolo con una raffinato secretaire e una camera da letto dalla ricca tappezzeria blu e oro chiaro: sono davvero femminili e raffinate le nove stanze allestite a Palazzo Reale per ospitare l’imperatrice Elisabetta d’Austria, la famosa Sissi. Riaperte l’anno scorso dopo un meticoloso restauro, ora arricchiscono il percorso del Museo Correr che conserva tanti tesori (dai fregi di Canova alle monete romane) e testimonianze curiose della storia di Venezia, come i caleghèri, le calzature con plateau altissimo che le dame indossavano per non infangarsi i piedini. Finita la visita, fermati nella nuova caffetteria del museo Correr, aperta da pochi mesi: con quelle poltroncine color malva e gli affreschi neoclassici alle pareti  sarebbe sicuramente piaciuta a Sissi. Dalle finestre si vedono benissimo la piazza con la basilica di San Marco: una foto strepitosa!

Venezia - Caffetteria Museo Correr
Venezia – Caffetteria Museo Correr

 

3)   Farsi suggestionare dall’Arsenale

Una tappa imprescindibile per capire com’è nata la potenza commerciale e militare di Venezia. Qui oltre 2mila artigiani specializzati costruivano le navi che solcavano i mari con i loro preziosi carichi di spezie, pietre preziose e tessuti raffinati. Ora, nei suoi grandi e alti padiglioni di mattoni a vista, sono esposte le opere della Biennale. Supera il canale delle Galeazze, in sestiere Castello, e sali sulla passerella sospesa sull’acqua che costeggia le mura esterne che ti porta nei padiglioni Nappa ’90. Pavimenti neri, alti soffitti a capriate e semioscurità: un bozzolo straniante dove senti solo il rumore delle gocce d’acqua che rimbalzano e fanno da tappeto sonoro all’opera dell’artista Samar Singh Jodha.

Venezia - Arsenale
Venezia – Arsenale

 

4)   Godersi un happy hour con vista 

Sul far della sera è bello spostarsi sull’isola della Giudecca, così fresca, silenziosa e tranquilla. E con una vista spettacolare su Venezia, che, ammirata dall’altra parte del canale, sembra una scenografia teatrale. La vista più spettacolare è quella dall’ottavo piano dell’Hilton Molino Stucky, che puoi godere in terrazza o a bordo piscina mentre ti fai l’aperitivo con un cocktail esclusivo: il Moët Ice Impérial, a base di Champagne con ghiaccio, menta e frutti rossi. L’altro modo nuovo e chic per vivere l’aperitivo a Venezia è gustarselo a bordo di un motoscafo Celli classe 1962, che naviga al tramonto tra calli e canali fino a arrivare alla laguna più aperta da cui ammirare le bellezze della città. E mentre ci si gode il tramonto si gustano pregiati vini locali, preziose cuvée o frizzanti spritz con finger food e stuzzichini. Un’esperienza insolita quella dell’aperitivo on board, che viene proposta dalla Palazzina G, il 5 stelle veneziano disegnato da Philippe Starck.

Venezia - skyline
Venezia – skyline

 

5)   Entrare in antichi palazzi (con sorpresa)

Quando mai ti ricapiterà di vedere pavimenti e pareti di un grande palazzo veneziano ricoperte di tappeti persiani? E’ quello che succede fino a fine anno a Palazzo Grassi, dove l’atrio e i due piani sono rivestiti di un tessuto stampato a motivi orientali creato da Rudolf Stingel. L’effetto è insolito e suggestivo, così come lascia stupiti l’annesso nuovo teatro, con linee morbide e colori minimal, creato dall’architetto giapponese Tadao Ando. Nel Palazzo è esposta una parte della collezione di François Pinault, che continua anche a Punta della Dogana, l’ex  porto monumentale della città.

 

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