Rosa Piccante ai mercatini di Natale

Emozioni tra le atmosfere natalizie

di Rosa Piccante

Parlando con i nostri amici più intimi decidemmo di fare una visita ai mercatini di Natale. Quali scegliere? Puntare su quelli di consolidata tradizione o virare verso quelli emergenti? L’Alto Adige ci sembrò la meta ideale. Avremmo noleggiato un camper per il fine settimana, un’esperienza nuova per me e Massimo, ma non per Luisa e Giacomo, camperisti di vecchio corso. Così lasciammo le grigie brume milanesi per i paesaggi innevati e soleggiati altoatesini. Durante il percorso ci si raccontava delle proprie esperienze di viaggio vissute negli angoli più impensati e impensabili. Visto il poco tempo a disposizione decidemmo di visitare i mercatini di Bressanone e Brunico. Viaggiando con calma, senza alcuna fretta per godere delle atmosfere dei paesaggi e, allo stesso tempo, scambiare due chiacchiere in complicità, tra amiche. Luisa ed io ci stavamo facendo delle confidenze sul sesso, su come lo stavamo vivendo. Nel parlare avvertivo che la mia amica Luisa aveva ancora delle remore riguardo a certi “espedienti”, come il sesso orale e anale. Provai a spiegarle che non c’era nulla di male nel praticarli entrambi, anzi, un rapporto privo di queste “aggiunte”, spesso risulta molto più monotono e sottotono. Mi confidò che aveva qualche difficoltà non solo a soddisfare il suo uomo con la bocca, ma anche a ricevere i benefici di un vivace cunnilingus. Benedetta amica mia, ma come?.
Arrivammo a Bressanone, chiamata la “Città dei Vescovi” e il nostro discorso s’interruppe. L’avremmo ripreso più tardi. Trovammo un luogo tranquillo per parcheggiare il nostro camper. Nemmeno troppo distante dall’animata e centrale Piazza del Duomo, dove si svolge il famoso Mercatino di Natale. C’è profumo di festa nell’aria, bancarelle, profumi, e un vocìo elettrizzante che riempie la piazza d’allegria. Assaggiamo qualche specialità tirolese in uno dei banchi all’aperto, un piccolo acquisto ed è ora di cena. Scegliamo un ristorantino sotto i Portici Maggiori. Menù rigorosamente locale, quando sono via amo sempre provare le specialità del posto. Ottima cenetta, facciamo i complimenti ai nostri maschietti per la scelta del ristorante e ci avviamo al camper. E’ ancora presto per mettersi a dormire: nella dinette posteriore ci sono quattro comodi posti a sedere. Apriamo una bottiglia di bollicine italiane e spuntano i dadi. Ma non si era detto che si giocava a carte? Cambio programma, si va con i dadi. Mi siedo di fianco a Luisa, di fronte abbiamo i nostri rispettivi compagni. Un brindisi alla nostra amicizia e inizia il gioco. Chi perde deve sfilarsi un capo d’abbigliamento di quelli che ha indosso (non vale togliere collane e orecchini). Comincia Giacomo, 4, poi Massimo, 9, Luisa, 11, io 7. Bene, punto a favore delle donne e primo capo di abbigliamento di Giacomo che vola via, la maglia. Dopo mezz’ora di gioco siamo seminudi, Luisa è rimasta in reggiseno e mutandine, io ancora più “libera”: ho solo le mutandine di pizzo. Anche i ragazzi non se la passano bene, uno in boxer e l’altro in slip, curiosamente hanno “risparmiato” i calzini al posto della maglietta. Pensiamo sia una tattica per mostrarci i pettorali, ma tanto con i nostri “pettorali” alti e sodi non possono competere. Abbiamo spento le luci all’interno del camper, dalle tendine entra la luce ambrata dei lampioni e l’eccitazione è palpabile. Si decide che si può “pagare” pegno anche sotto forma di baci sulla bocca e sfioramenti sulle parti intime. Luisa e Giacomo si baciano, mentre io preferisco sentire Massimo proprio lì,  l’erezione è immediata—-ma si continua ancora…tocca a Luisa, anche Giacomo è in condizioni identiche a Massimo, non so quanto si potrà continuare…


Il gioco diventa sempre più eccitante. Quando Massimo mi ha sfiorato col dito il clitoride…sono impazzita…e al diavolo i dadi…la mia lingua ha cercato la sua e ci siamo stretti in un abbraccio “pelle a pelle”…incuranti dei nostri amici…che peraltro non hanno perso tempo in preamboli. Con la coda dell’occhio vedevo che Luisa stringeva con la mano il cazzo eretto di Giacomo…dovevo dare l’esempio… scivolai con la bocca verso l’uccello di Massimo e gli schioccai un bacio sulla cappella…uno sguardo d’intesa con Luisa per invitarla a fare altrettanto…si chinò anche lei e finalmente, con naturalezza e imitandomi, superò l’imbarazzo…vidi trasalire Giacomo, il suo viso meravigliato da tanta audacia della sua ragazza…

Nel mentre mi era quasi venuta voglia di scambiarci i partner per mostrare a Luisa l’effetto che faceva una fellatio effettuata ad arte su un uomo…ma continuai con l’”attrezzo” di Massimo. Sentivo crescere la voglia irrefrenabile di far provare la stessa ebbrezza di piacere a Giacomo…sì mi sentivo un po’, anzi parecchio disinibita in quel camper…al riparo da occhi indiscreti ma con la gente che camminava a un paio di metri da noi…era tutto così…così eccitante e diverso dal solito…eravamo in strada ma al sicuro. Ormai le nostre briglie erano sciolte, il pudore di vedere gli altri baciarsi e toccarsi svanito…io avrei voluto un rapporto completo a quattro, anche misto, desideravo baciare la figa di Luisa e nello stesso godere dei due uomini. Non so se gli altri la pensassero allo stesso modo, ma sentii la mano di Giacomo infilarsi in mezzo alle mie cosce…lasciai fare…ero bagnata fradicia e un brivido caldo…freddo, non so bene come…mi percorse la schiena…mi trovai con l’uccello di….non capivo più niente…a un palmo dal naso…lo accarezzai con la lingua e lo succhiai…Un attimo e lo riconobbi subito…e arrossi al pensiero che chi mi sta cingendo da dietro era Giacomo….

Mi sembrava di toccare il cielo, piena di desiderio. Vedevo la mia amica Luisa mentre si stava facendo, compiaciuta, succhiare i capezzoli dal mio uomo…e anche massaggiare il bottoncino…la sentii godere e urlare di piacere…io stavo per arrivare all’orgasmo…un orgasmo profondo….intenso… e in un sincronismo quasi perfetto anche i ragazzi raggiunsero l’apice del piacere…
Fuori i primi fiocchi di neve avevano imbiancato la strada…E lo shopping natalizio ci stava aspettando

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