Lo sapevate? In Friuli c’è un villaggio operaio ancora funzionante

di Anna Romanin

Lo scrittore ottocentesco Ippolito Nievo definì il Friuli-Venezia Giulia un “piccolo compendio dell’Universo”, e questa frase torna spesso alla mente quando si pensa ad una regione di un milione e duecentomila abitanti che passa nel giro di qualche centinaio di chilometri dalle Dolomiti friulane alle spiagge dell’Adriatico, che è un mix di mentalità, culture, storie. Una regione all’estremo est, vicina ai confini austriaci e sloveni, ancora molto sconosciuta e che ha – per questo – tanto da raccontare in termini culturali e turistici.

Quando ero piccola tutto ciò che stava ad est di casa mia mi provocava sentimenti contrastanti, respiravo la multiculturalità di Trieste, temevo la cortina di ferro della Guerra Fredda che tagliava in due parti e due nazioni Gorizia e le colline coi vigneti del Collio, friulano e jugoslavo. Quante gite domenicali al mastodontico monumento di Redipuglia o alla ricerca delle trincee della Grande Guerra nascoste dalla vegetazione selvaggia! Monfalcone era una delle mete misteriose di confine. La città d’altronde fu restituita definitivamente all’Italia solo il 14 settembre 1947 con l’entrata in vigore dei trattati di pace (ma i confini furono ratificati solo nel 1975). Oggi culturalmente molto attiva Monfalcone ha davvero tanto da offrire per una gita fuori porta, un long weekend o come una delle tappe alla scoperta della regione.

Il Villaggio Panzano

Pochi sanno che tra i suoi quartieri vi è il Villaggio Panzano, una company town tuttora funzionante, raro caso europeo dove i villaggi ideali operai hanno terminato la loro funzione. Panzano nasce insieme all’industrializzazione del territorio e al ripensamento di una città agricola e dedita alla pesca. In Italia ci sono ben tre villaggi operai patrimonio Unesco: Crespi d’Adda, il Villaggio Operaio Olivetti a Ivrea e il villaggio operaio di San Leucio, nelle residenze borboniche vicino a Caserta.

Due eccellenze da visitare: la company town di Panzano e il MuCa

Nel 1907 dopo l’apertura del Cantiere navale a Monfalcone (ancora oggi sede di Fincantieri che è uno dei complessi cantieristici più importanti al mondo) emerse il problema dell’abitazione per i lavoratori. Furono aggiunti5000 posti letto in una città che aveva 3000 abitanti. Dopo la costruzione dei primi alloggi, nel primo dopoguerra venne realizzato intorno alla fabbrica un vero villaggio operario di Panzano su progetto dell’ingegnere Dante Fornasir. Il villaggio, cresciuto nel tempo, aveva le residenze operaie e tanti servizi: scuole, negozi, giardini, un campo sportivo e un teatro. Molto è andato distrutto dai bombardamenti alleati nella Seconda Guerra ma ciò che resta è unico. Oggi si passeggia tra le case operaie, tra le eleganti villette dei dirigenti, si scopre la storia del villaggio all’hotel Europalace (ex albergo impiegati) e al MuCa, l’ex albergo per gli operai celibi.

Il Muca è l’unico museo italiano dedicato alla cantieristica. Il percorso espositivo è interattivo e diviso in aree tematiche, racconta la storia locale, la tecnica costruttiva, il design navale e conserva un’importante collezione di arte del ‘900 (tra cui Mušič, Mascherini, Timmel). Dal 16 novembre il MuCa ospita la mostra temporanea di artisti internazionali Peripheral memories.

Monfalcone: la città medievale e l’arte contemporanea da vedere con le amiche.

L’area di Monfalcone fu di importanza strategica per il controllo delle invasioni dall’est. La prima Rocca di Monfalcone donata dall’Imperatore Ottone I al patriarca di Aquileia per controllare le invasioni degli Ungari da est è oggi visitabile. Il recente Museo medievale di Monfalcone inaugurato nel novembre 2023 conserva un vero e proprio tesoro di 800 anni della storia cittadina, con tratti delle fondazioni delle mura di cinta della città medievale e 92 manufatti e reperti archeologici che ne documentano la vita quotidiana.

Da non perdere anche la Galleria Comunale d’arte contemporanea, che ospita fino al 18 febbraio 2024 la mostra “Dino, Mirko e Afro Basaldella. Destini paralleli e intrecciati”. Quaranta opere divise in tre sezioni dei tre fratelli Basaldella e del loro fertile dialogo con le avanguardie del Novecento.

INFO PRATICHEMuca

Manfalcone si raggiunge in auto, in treno nella direttrice Venezia-Trieste, fermata Monfalcone, oppure in aereo (l’aeroporto di Ronchi dei Legionari è a 11 km). Da non perdere il Parco tematico della Grande Guerra esteso su 4 kmq che dà la possibilità di osservare da vicino questa zona di guerra sede di diverse battaglie tra il giugno del 1915 ed il maggio del 1917.

Per organizzare una visita guidata al MuCa, al villaggio Panzano e a Fincantieri https://www.mucamonfalcone.it/;
per visitare la mostra dei Basaldella: https://www.galleriacomunaleartemonfalcone.it/

Per dormire: Europalace Hotel, BW Signature Collection by Best Western, l’ex Albergo Impiegati, storico edificio in stile Jugendstil nato negli anni ‘20 come alloggio per gli impiegati celibi dei cantieri navali fondati dalla Famiglia Cosulich. https://www.europalacehotel.com/

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